L’esame di coscienza sulle nostre parole ci farà capire se siamo cristiani della luce, delle tenebre o cristiani del grigio
Gli uomini si riconoscono dalle loro
parole.
Ci sono quattro parole per capire se siamo
figli delle tenebre:
“E’ parola ipocrita? Un po’ di qua,
un po’ di là, per stare bene con tutti? E’ una parola vacua, senza
sostanza, piena di vacuità? E’ una parola volgare, triviale, cioè
mondana? Una parola sporca, oscena? Queste quattro parole non sono dei
figli della luce, non vengono dallo Spirito Santo, non vengono da Gesù,
non sono parole evangeliche … questo modo di parlare, sempre parlare di
cose sporche o di mondanità o di vacuità o parlare ipocritamente”.
Qual è, dunque, la parola dei Santi, cioè dei figli della luce?
“Lo dice Paolo: ‘Fatevi imitatori
di Dio: camminate nella carità; camminate nella bontà; camminate nella
mitezza’. Chi cammina così ... ‘Siate misericordiosi - dice Paolo -
perdonandovi a vicenda, come Dio ha perdonato voi in Cristo. Fatevi,
dunque, imitatori di Dio e camminate nella carità’, cioè camminate nella
misericordia, nel perdono, nella carità. E questa è la parola di un
figlio della luce”.
“Ci sono cristiani luminosi, pieni di
luce che cercano di servire il Signore con questa
luce” e “ci sono cristiani tenebrosi” che conducono “una vita di
peccato, una vita lontana dal Signore” e usano quelle quattro parole che
“sono del maligno”. “Ma c’è un terzo gruppo di cristiani”, che non sono
“né luminosi né bui”:
“Sono i cristiani del grigio. E
questi cristiani del grigio una volta stanno da questa parte, un’altra
da quella. La gente di questi dice: ‘Ma questa persona sta bene con Dio o
col diavolo?’ Eh? Sempre nel grigio. Sono i tiepidi. Non sono né
luminosi né oscuri. E questi Dio non li ama. Nell’Apocalisse, il
Signore, a questi cristiani del grigio, dice: ‘Ma no, tu non sei né
caldo né freddo. Magari fossi caldo o freddo. Ma perché sei tiepido –
così del grigio – sto per vomitarti dalla mia bocca’. Il Signore è forte
con i cristiani del grigio. ‘Ma io sono cristiano, ma senza esagerare!’
dicono, e fanno tanto male, perché la loro testimonianza cristiana è
una testimonianza che alla fine semina confusione, semina una
testimonianza negativa”.
Non lasciamoci ingannare dalle parole
vuote “ne sentiamo tante, alcune belle,
ben dette, ma vuote, senza niente dentro”. Comportiamoci invece come
figli della luce. “Ci farà bene oggi pensare al nostro linguaggio” e domandiamoci: “Sono cristiano della luce?
Sono cristiano del buio? Sono cristiano del grigio? E così possiamo fare
un passo avanti per incontrare il Signore”.
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